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MANCIANO

La “Spia della Maremma” dall’alto del Cassero, si può ammirare il più bel panorama della Toscana, dal mare dell’Argentario, con le isole dell’Arcipelago Toscano, fino ai territori più interni e l’Appennino…

All’apparenza, Manciano è il paese dove si va per fare shopping e indulgere a passatempi “moderni” come il cinema e il grande supermercato.
Ma a ben guardare, il paese ha un suo fascino discreto. Per la gente del posto, è la Spia della Maremma, un soprannome coniato per l’incredibile vista che offre sulla campagna circostante. Le colline di Manciano sono state modellate dai primi insediamenti dell’uomo preistorico, ma l’abitato presenta un aspetto molto più moderno.
Dopo che la malaria fu debellata, Manciano divenne noto per i suoi pascoli seminativi, i campi di grano e gli uliveti ad alto fusto. Manciano ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella storia di questo territorio, dando tutto il suo cuore e molti dei suoi uomini per la campagna di Giuseppe Garibaldi per l’unificazione italiana nel XIX secolo.
Ufficio Turistico: piazza Magenta ( 0564 620532)

DA VEDERE

Il centro storico di Manciano inizia in piazza Garibaldi. Si può raggiungere questa pittoresca piazza percorrendo via Cavour dalla base dell’abitato. Accanto c’è un piccolo giardino dove è possibile sedersi e godere di una vista incredibile sulla campagna circostante. La statua tra i pini è del famoso pittore maremmano Pietro Aldi, originario di qui.
La fontana in stile liberty nel centro della piazza fu costruita nel 1913 per celebrare il completamento dell’Acquedotto del Fiora. I mostri marini dallo sguardo accigliato che stanno intorno alla base sono delfini, ed i bassorilievi intorno al fusto rappresentano il passaggio dalla penuria d’acqua dei tempi antichi (il secchio abbandonato) al benessere di quelli moderni (il pastorello che si abbevera al getto di acqua corrente).
Via Cavour collega il lato nord di piazza Garibaldi a piazza Magenta e al Cassero. I molteplici lavori di ristrutturazione hanno conservato intatta solo una parte di questa fortezza del XV secolo, cioè lo zoccolo inclinato. Il resto dell’edificio è un miscuglio di lavori di ristrutturazione susseguitisi fino al 1935. Ammirate il magnifico panorama dalla terrazza sul lato sinistro della fortezza: in una giornata limpida e soleggiata, è possibile scorgere tutto, dal monte Amiata al mare dell’Argentario. Il Cassero è ora sede del municipio di Manciano ed è chiuso ai visitatori, a meno che non si prenoti una visita guidata (su richiesta; disponibile guida in lingua inglese; 0564 620532; €5). Il biglietto include anche l’ingresso nel Museo di Preistoria e Protostoria, alla Sala del Consiglio, dove si possono ammirare alcuni dipinti di Paride Pascucci e Pietro Aldi e alla torretta panoramica, da cui si può godere di una indimenticabile e sconfinata vista sulla Maremma.
Scendete gli scalini che partono dal Cassero e svoltate a sinistra per trovare porta Fiorella, un arco risalente al XV secolo. Lo stemma sovrastante l’arco, rappresentante un leone rampante, appartiene agli Aldobrandeschi. La Chiesa di San Leonardo in via Cesare Battisti, fondata nel XV secolo, attirerà la vostra attenzione con la sua facciata color salmone brillante: è dedicata al santo patrono di Manciano, San Leonardo, di cui si dice fosse stato condannato a morte per un crimine non commesso. Un angelo lo liberò e gli intimò di correre fino a quando non sentisse il triplice rintocco di una campana. Gli abitanti del posto dicono che la Chiesa di San Leonardo fu costruita nel punto di Manciano in cui il santo sentì il terzo rintocco. L’esterno è moderno, e all’interno vi sono due splendide opere di Paride Pascucci:
Gli Apostoli, dipinto nel 1909, dovrebbe rappresentare Gesù che lava i piedi ai suoi apostoli ma, nel tipico stile Pascucci, gli uomini ritratti sono Maremmani, dai visi induriti dal lavoro nei campi e rosi dalla malaria; i colori cupi e scuri della pittura fanno apparire gli uomini barbuti ancora più vecchi e più malconci. Il secondo dipinto di Pascucci invece è molto luminoso e raffigura San Leonardo in ginocchio davanti alla Sacra Famiglia (1894).

Museo di Preistoria e Protostoria
(Piazza Magenta; sabato e domenica 10:00-13:00 e 15:30-19:00;0564 620532; €2)

Questo è uno dei pochi musei in Italia a conservare reperti di civiltà preistoriche. È stato recentemente ristrutturato ed è una scelta fantastica per la famiglia con un itinerario speciale per i bambini, che saranno accompagnati dalla mascotte “Lucy”, ed un modello 3D di una capanna preistorica. La visita è interattiva e viene fatta con un tablet, che verrà consegnato al front office del museo. La prima sala copre il Paleolitico. I denti di Elephas antiquus in mostra appartengono a un elefante preistorico delle dimensioni di una casa. Nella stanza accanto, è la fine dell’era glaciale e l’inizio del Neolitico (intorno al sesto millennio a. C. per la Maremma). In quest’epoca, l’uomo in precedenza nomade aveva cominciato a divenire stanziale e lavorare la terra con strumenti primitivi e coltelli come quelli esposti. Accanto si trova il Calcolitico, l’età in cui l’uomo ha iniziato ad usare rame e altri minerali estratti per fabbricare attrezzi e oggetti ornamentali, come gli anelli e i bottoni in mostra. Gran parte di questa collezione proviene dalle tombe della civiltà di Rinaldone (quarto-secondo millennio a.C.). L’ultima stanza del museo rappresenta l’Età del Bronzo. Le ceramiche esposte risalgono al 1700 a. C. ed erano usate per cucinare; sono le più antiche rinvenute in questa zona. Infine, c’è una sala dedicata ai reperti della tarda Età del Bronzo di Scarceta (1000-900 a. C.): qui la vita del villaggio viene ricostruita con piatti, collane di perline di vetro, bottoni in terracotta e anche piccoli animali giocattolo.

NEI DINTORNI DI MANCIANO

FOTO DI MANCIANO

CURIOSITA’

Gli Aldobrandeschi erano la famiglia più potente e illustre della Maremma. Originariamente Longobardi, il governo della Maremma fu loro affidato dal Papa durante il IX secolo. Si spostarono gradualmente verso l’entroterra per sfuggire alle scorrerie dei pirati saraceni che infestavano il mar Tirreno. Ma non si mossero da soli: la famiglia infatti portò con sé migliaia sudditi senza fissa dimora; furono loro che colonizzarono la valle del Fiora, roccaforte degli Aldobrandeschi. Per 400 anni, la famiglia e la sua corte furono nomadi, e continuarono a spostarsi secondo le stagioni. Nel XIII secolo la dinastia si separò in due rami, gli Aldobrandeschi di Sovana e quelli di Santa Fiora. Il ramo di Sovana si estinse in breve tempo, mentre quello di Santa Fiora continuò a governare per altri 145 anni.

COME ARRIVARE A MANCIANO

Manciano è un comune, uno dei più estesi, della provincia di Grosseto, città dalla quale dista 61 chilometri, Roma si trova a 152 chilometri, Firenze a 209 chilometri e Milano a 491 chilometri.

Come raggiungere Manciano in auto

  • da nord : Autostrada del Sole A1 uscita Firenze Certosa, proseguire sulla superstrada Firenze/Siena fino a Grosseto, quindi S.S.1 Aurelia in direzione di Roma, uscita Albinia, poi SR74 in direzione di Manciano
  • da nord : Autostrada A1 Milano-Parma, proseguire su A15 Parma/La Spezia, quindi autostrada A12 La Spezia/Livorno/Rosignano/Grosseto, uscita Grosseto Est, quindi seguire le indicazioni per Manciano
  • da sud : Autostrada A12 fino a Tarquinia, superstrada S.S.1 Aurelia in direzione di Grosseto, uscita Vulci, seguire le indicazioni per Manciano

DOVE MANGIARE A MANCIANO

Manciano è un vero Paradiso per i buongustai e gli estimatori della cucina tradizionale toscana, qui le ricette sono quelle autentiche e tipiche di una volta ed i piatti, spesso rivisitati e con un tocco di fantasia, hanno gli stessi profumi e sapori di un tempo, tanti i ristoranti dove assaporare la cucina maremmana, avrete solo l’imbarazzo della scelta! Partiamo dal centro del paese, sulla via principale si trovano gran parte dei ristoranti del paese, il Ristorante Il Rifugio, delizioso locale a gestione familiare, guidato dalle sapienti mani della cuoca che prepara i piatti della tradizione, ma rivisti con un tocco di fantasia e brio, via Trieste – tel. 0564620029, proseguiamo poi con il Ristorante La Filanda, elegante e raffinato locale ottenuto dal restauro di un’antica filanda, mescola antico e moderno nell’arredamento, la cucina propone i piatti della tradizione, spesso rivisitati, con grande cura ai prodotti ottima la cantina dei vini, via Marsala 8 – tel. 0564625156, proseguendo si incontra il Ristorante da Paolino, storico ristorante mancianese, a conduzione familiare, molto apprezzato per i suoi ottimi primi e per i secondi di carne, via Marsala 41 – tel. 0564629388. Usciamo di poco dal centro storico ma rimaniamo in centro a Manciano, con la Pizzeria DoppioZero, molto apprezzata per gli abbinamenti proposti, vari impasti disponibili ed una buona scelta anche di antipasti e primi piatti, via Circonvallazione Nord 8C – tel. 0564620439, a breve distanza anche la Pizzeria Osèe, tappa fissa a Manciano per gli amanti della pizza e del divertimento, spesso vengono organizzate infatti serate a tema, via Circonvallazione Nord 35 – tel. 0564628300, rimaniamo in argomento di pizza, con la Pizzeria Corimbo, accogliente locale dove assaporare ottima pizza e buonissimi primi piatti, via dell’Imposto 7 – tel. 0564629428. Proseguiamo poi con il ristorante Lanterna Blu, posto all’ingresso del paese per chi proviene da Pitigliano o Saturnia, ottime proposte di carne e pesce ed ambiente familiare ed accogliente, via dell’Imposto 18 – tel. 0564629068, il Ristorante Il Miravalle è una vera e propria istituzione a Manciano, annesso all’hotel, propone la cucina maremmana più autentica, via Antonio Gramsci 42 – tel. 0564620245. Infine la Locanda Il Poderino, posta appena fuori Manciano lungo la strada che conduce al mare, la locanda, offre un variegato menù di piatti tradizionali maremmani, ed una vista mozzafiato sul borgo di Manciano.

DOVE MANGIARE A MANCIANO



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