Sovana è intima e raccolta, ha due sole strade, ma custoditi tra queste due strade, si trovano incredibili edifici e tesori antichi…
Sovana è l’ultima e la più magnifica Città del Tufo. Dal momento in cui si accede alle sue strade lastricate, sembra che il tempo si sia fermato.
Non c’è un fiore fuori posto, e ogni casa ha il suo numero civico dipinto a mano su eleganti piastrelle di ceramica dal bordo blu. Sovana era una volta una città di re. Risale al VI secolo a. C., quando i pastori fondarono un piccolo villaggio sulle colline. Più tardi, Suana divenne la capitale artistica e culturale dell’Etruria. Quando i Romani la invasero, scelse di diventare loro alleata. La sua ricompensa fu un privilegio raro: la possibilità di mantenere arte, linguaggio e cultura etrusca. Nel V secolo Sovana, chiamata allora Soana, divenne il cuore della Maremma cristiana, e nel 935 gli Aldobrandeschi ne fecero la loro capitale. La città ha dato anche i natali a un papa nel XI secolo. Per secoli, poeti e artisti si recheranno a Sovana in cerca di ispirazione e di un pubblico sofisticato. Infine, la guerra, la carestia e la malaria misero in ginocchio la comunità.
DA VEDERE
Sovana inizia in piazza del Pretorio, dove tutti gli edifici risalgono al XIII secolo. Il primo a destra, il palazzo Pretorio, reca gli stemmi dei vari capitani di giustizia, l’equivalente dei comandanti di polizia nel Rinascimento.
All’interno si trova un piccolo, ma importante museo etrusco gratuito. I suoi punti di forza sono due piccole statue di Zertur e Velia, l’uomo e la donna, datate al III secolo a. C. Al centro della piazza c’è il palazzo dell’Archivio: gravemente danneggiato durante un assedio nel XV secolo, è stato ricostruito con l’aggiunta di una torre dell’orologio, che è rimasto bloccato alla stessa ora per secoli.
La vicina Chiesa di Santa Maria Maggiore potrebbe non sembrare niente di eccezionale, ma il suo interno è incantevole. Quasi completamente spoglia, questa chiesa in pietra edificata nel XII secolo ha una sacralità primitiva. La sua vacuità aumenta la gloria del ciborio preromanico sopra l’altare, unico nel suo genere, che si presenta come un tempio in miniatura con le sue colonne di marmo bianco e la cupola ornata da motivi intricati.
Seguite via di Mezzo per dare un’occhiata alle botteghe artigiane e ai negozi che vendono sete magnificamente soffici in omaggio al patrimonio artistico della loro città. Infatti Sovana ha l’arte nel sangue: i suoi
primi artisti erano Etruschi, che avevano imparato l’arte della ceramica dai Greci; oggi i loro discendenti usano la stessa tavolozza di colori – blu, rosso e giallo antico – nei loro vasi e piatti.
Il Duomo dei Santi Pietro e Paolo del X secolo si trova alla fine della via di Mezzo. Unico esempio di architettura romanica e gotica religiosa rimasto in Maremma, la cattedrale suscita sbalordimento: un arco gotico gira intorno alla porta principale in marmo bianco originale ed è coperto in bassorilievi rappresentanti anime che si innalzano in cielo, sirene con la doppia coda e guerrieri a cavallo. Per vedere l’interno della cattedrale vi verrà chiesta una piccola offerta: ne vale la pena, anche solo per ammirare le enormi colonne di pietra decorate con minuscole scene bibliche. Le sculture del XII secolo si susseguono partendo dalla storia della Creazione, da Mosè che apre il mar Rosso e da Daniele tra i leoni. Nella parte anteriore della cattedrale, un fonte battesimale in travertino del XV secolo è circondato da ricchi e scuri dipinti del martirio dei Santi Pietro e Paolo. Il sarcofago di travertino presso il muro di destra reca una scultura distesa del santo patrono di Sovana, San Mamiliano, e contiene le sue reliquie.