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PITIGLIANO

Pitigliano sembra appena uscito da una fiaba: una città scolpita così in profondità nella roccia di tufo che non si riesce a capire dove finisce l’opera dell’uomo e comincia quella della natura. L’effetto è sorprendente, soprattutto di notte quando i riflettori nascosti nei glicini fanno apparire la città come se fosse sospesa in aria. Pitigliano è la prima e più famosa delle tre Città del Tufo.

Oltre le mura di cinta, Pitigliano è un incantevole labirinto di stradine, vicoli, terrazze e scorci panoramici… una vera meraviglia!

La zona è stata abitata fin dal XII secolo a. C. Ci sono alcuni spettacolari sentieri nella campagna circostante tramite cui si può ammirare questa storia preistorica e anche percorrere le vie cave, costruite secoli più tardi dagli Etruschi (chiedere la mappa all’ufficio turistico, + 39 0564 617111). Secondo le storie, la Pitigliano etrusca fu distrutta dal feroce re di Chiusi,Lars Porsenna, durante la sua marcia per attaccare Roma. Della città romana abbiamo solo un omonimo: nel folklore, Pitigliano deriva infatti dal nome di due fratelli romani. Nel 385 a. C., Petilio e Ciliano rubarono la corona d’oro della statua di Giove Statore a Roma. Temendo ritorsioni, si nascosero in Maremma e fondarono una città chiamata Petiliano. In epoca rinascimentale, Pitigliano fu poi soprannominato Piccola Gerusalemme. Per quasi quattro secoli ospitò una comunità ebraica in crescente espansione, con la benedizione dei suoi governanti, i conti Orsini. Fuggendo dalle persecuzioni, gli ebrei italiani
hanno trovato aiuto a Pitigliano e restituito il favore condividendo il loro patrimonio culturale. Pitigliano infatti è famosa per la sua cucina Goym, che è una deliziosa fusione di sapori tradizionali ebraici e italiani.
Pitigliano è anche uno dei pochi luoghi della Maremma che parla ancora un dialetto, quello dei Giubbonai.
C’è un piccolo parcheggio nella valle poco prima di Pitigliano, che è il posto migliore per godere di una visione d’insieme di tutta la città e del suo incredibile sperone di tufo.

Ufficio Turistico: piazza Garibaldi ( + 39 0564 617111)

COSA VEDERE

Piazza della Repubblica
Pitigliano inizia con un arco ben conservato conosciuto come “La Porta”, che racconta la storia dei più grandi governatori della città attraverso i loro stemmi. Avete notato l’animale che vi guarda con sospetto, simile a un cane? Si crede si tratti di un orso, simbolo della famiglia Orsini, ma l’ignoto scultore maremmano non aveva mai visto un orso, quindi ha dovuto fare un’ipotesi.
Seguite via Cavour, costeggiata da 13 giganteschi archi di pietra, che sono i resti dell’acquedotto Mediceo, costruito dagli Orsini nel XVI secolo, su istanza dei cittadini che chiedevano acqua pura. L’acqua scorreva dall’acquedotto verso due fontane site in piazza della Repubblica. La fontana delle Sette Cannelle è visibile ancora oggi.
Questo raffinato esempio di arte rinascimentale include un orso dallo sguardo stanco che veglia sui flutti di acqua corrente. All’altra estremità della piazza, una statua in bronzo dello scultore moderno Vinci rende omaggio al bene più prezioso del pitiglianese, il suo asino. Si chiama al villanu, voce dialettale per “contadino”.
Il palazzo Orsini domina la piazza. La fortezza originale dell’XI secolo era un progetto degli Aldobrandeschi, costruita solo per difendere il
punto più scoperto di Pitigliano. Quando gli Orsini assunsero il governo, la trasformarono in un vero castello medievale. All’ingresso, una statua
di un ibrido orso/leone commemora il matrimonio avvenuto nel XIII secolo tra Anastasia Aldobrandeschi e Romano Gentile Orsini. La statua una volta aveva una compagna identica, che andò distrutta durante le rivolte conto la legge dello ius primae noctis, che consentiva ai conti Orsini trascorrere la prima notte di nozze con tutte le loro suddite. Recatevi nel pittoresco cortile del palazzo con il suo pozzo rinascimentale per visitare due musei di Pitigliano.

Museo di palazzo Orsini

Le sale affrescate di questo museo ospitano una collezione di tesori religiosi. Tra di essi ci sono la porta d’oro massiccio di un tabernacolo del XVI secolo e una statua della Madonna col Bambino dell’artista senese Jacopo della Quercia. Scolpite sulla facciata del palazzo vi sono le parole tempo, ordine, numero, misura, che furono aggiunte da Niccolò Orsini (pag. 173) nel XV secolo come promemoria per i pitiglianesi che,se avessero agito correttamente, le loro tasse non sarebbero aumentate per 40 anni.

Museo Archeologico

Con solo quattro stanze, il vicino Museo Archeologico di Pitigliano, è facile da visitare e interessante abbastanza da catturare anche l’attenzione dei bambini. I suoi pezzi più significativi sono i grandi vasi di bucchero del VII e VI secolo a. C., utilizzati dagli Etruschi per mescolare acqua e vino. Dopo essere stati cotti senza ossigeno per ottenere quel colore nero inconfondibile, i vasi erano decorati con volti e motivi floreali e rivestiti da una lacca che brilla ancora oggi. Al centro del museo c’è una stanza con pareti in vetro da dove è possibile osservare gli archeologi che lavorano.

Centro storico

Il centro storico di Pitigliano inizia in via Zuccarelli con i suoi piccoli negozi che vendono utensili artigianali, giocattoli per bambini e conserve fatte in casa. A metà strada c’è la cattedrale romanica di Pitigliano, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, le cui statue fanno la guardia alle due estremità della facciata barocca piuttosto vistosa. All’interno l’interessante mix di piastrelle blu arancio e rosso è un affronto per l’occhio pitiglianese, ma ha una certa dose di magnificenza. La gente del posto preferisce la Chiesa di Santa Maria, edificata nel XII secolo e conosciuta colloquialmente come San Rocco, presso l’incrocio tra via del Corso e via Zuccarelli. Ogni 16 agosto, le donne anziane di Pitigliano celebrano la festa del loro santo patrono con la cottura di grandi vassoi di biscotti da condividere con tutti sul sagrato di questa chiesa. La facciata della chiesa presenta un bassorilievo in stile gotico che rappresenta un nobile con le mani nella bocca di due feroci dragoni, immagine che simboleggia il potere della forza spirituale contro la forza bruta.
All’interno, la chiesa ha grandi archi, un soffitto alto e una linea semplice che riflette la convinzione del XII secolo che le decorazioni troppo elaborate avrebbero distratto i fedeli dal sermone. Sopra l’altare ci sono nove stemmi a commemorare le successive ristrutturazioni; è estremamente raro per una chiesa l’ospitare gli stemmi dei vescovi, figuriamoci quelli delle famiglie nobili. L’insegna più grande, al centro, appartiene a papa Pio IX; alla sua destra c’è quella della casata di Lorena, sotto quella dei Medici, mentre sopra, quella della casata dei Savoia. I quattro stemmi con nappe verdi appartengono ai vescovi locali.

Ghetto Ebraico

Nel XVI secolo, Pitigliano divenne un rifugio sicuro per gli ebrei italiani che fuggivano dalla persecuzione del vicino Stato Pontificio. Negli anni successivi, la comunità divenne parte integrante per l’economia e la cultura della città tanto che i conti Orsini sfidarono la legge papale rifiutando di mettere un cancello sul loro ghetto. Abbandonato poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, il ghetto è stato trasformato in un museo a cielo aperto nel 1995. Ora è possibile esplorare le sue strade pittoresche da soli o in un tour guidato della durata di un’ora. La comunità costruì le sue case e i suoi negozi direttamente sullo sperone di tufo, per cui quasi tutti gli ambienti sono sottoterra. Essi comprendono il bagno rituale, la cantina kosher, la macelleria e la panetteria con il suo originale forno per le azzime. Al livello della strada, il Museo Ebraico espone reperti antichi utilizzati durante le feste religiose, nonché strumenti di circoncisione
medievali e stampe della vita ebraica XV e XVI secolo.
Fuori c’è la splendida sinagoga, originariamente costruita nel 1598, poi crollata e ricostruita nel 1995. Sul soffitto, i 10 comandamenti sono stati scritti in un libero fluire di lettere blu.

CURIOSITA’

Niccolò Orsini

Quella degli Orsini era una grande famiglia romana che dette i natali a cardinali, papi, signori, assassini e assassinati. Prese il posto degli Aldobrandeschi nel 1293 e governò su una porzione sempre più piccola della Maremma fino a quando non vendette tutto ai Medici nel 1604. Il conte Niccolò Orsini (1442-1510) è considerato una scintilla luminosa in quella che era una famiglia altrimenti dissoluta e tirannica. Era un uomo onesto e uno dei migliori strateghi militari italiani. Le insegne di Niccolò rappresentano due mani legate da una corona di spine; il suo motto era: “Meglio morire che tradire”. 
Il posto migliore per vedere questa insegna è sopra la porta d’ingresso del Museo di palazzo Orsini.

Sfratto di Pitigliano

Lo sfratto è un sottile biscotto profumato di vino, diventato il simbolo della comunità ebraica di Pitigliano. Nel XVII secolo, i soldati medicei dovevano bussare alla porta del ghetto della città per render noto agli ebrei che essi dovevano tornare alle loro case per la chiusura serale. Lo sfratto era modellato sulla base dei manganelli usati da questi soldati, ed era un modo per la comunità ebraica di trarre qualcosa di buono da una legge così bruta. Il biscotto è ormai una prelibatezza regionale ed è disponibile in ogni panificio locale. 

COME ARRIVARE A PITIGLIANO

Pitigliano è un comune della provincia di Grosseto, città dalla quale dista circa 80 chilometri, Pitigliano si trova inoltre a 190 chilometri da Firenze, 485 chilometri da Milano e 155 chilometri da Roma.

Come raggiungere Pitigliano in auto : 

  • Da nord : A1 direzione Roma, prendere l’uscita per Orvieto, quindi SS71 verso Bolsena, poi SS2 Cassia ed infine SS74 direzione Pitigliano.
  • Da sud : GRA direzione Firenze, arrivati a Roma prendere l’Autostrada A1, prendere l’uscita per Orte e seguire le indicazioni per Viterbo e poi sulla SS74 in direzione di Pitigliano.
  • Da Roma : Autostrada Roma-Civitavecchia, proseguire seguendo le indicazioni per Grosseto, uscire ad Albinia e proseguire sulla SS74 seguendo le indicazioni per Manciano-Pitigliano.

Come raggiungere Pitigliano in treno : 

Le principali stazioni ferroviarie sono quelle di Albinia 50 chilometri, Orbetello 57 chilometri, Viterbo 57 chilometri e Grossrto 80 chilometri.

DOVE MANGIARE

Pitigliano vanta una straordinaria varietà enogastronomica di piatti e vini legati alla tradizione maremmana e toscana, tra i vicoli del suo centro storico o nelle campagne si possono assaporare ottimi piatti tipici. Fuori dal paese, in Località Pantalla, si trova uno dei più caratteristici locali di Pitigliano, l’Hosteria Pantalla, accogliente locanda a gestione familiare, prodotti di origine locale, Loc Pantalla SP25 Pitigliano/Farnese km6 – tel. 0564616117, in località Collina si trova invece il Ristorante La Collina, splendida location anche per matrimoni e cerimonie, ottima anche la pizza preparata con forno a legna, Loc. Collina 57428 – tel. 3929886976. In centro a Pitigliano si trovano invece la Corte del Ceccottino, ai piedi del campanile in Piazza San Gregorio, piccola osteria caratteristica, Via Vignoli – tel. 0564615423. La Trattoria Il Grillo è un locale molto particolare, con sale in pietra, veramente bellissime, ottimi anche i piatti proposti, Via Cavour 18 – tel. 0564615202. Per un veloce break, le Delizie di Ale e Helga è sicuramente la soluzione ideale, ottimi i taglieri con salumi e formaggi, Via Roma 130 – tel. 0564615576.

EVENTS

La Torciata di San Giuseppe

19 Marzo

Questa festa è uno spettacolo di fuoco perfetto per scacciare i fantasmi dell’inverno. Ogni anno, un gigantesco burattino di legno è allestito in piazza Garibaldi. Il burattino ha la forma di un demone grottesco con denti affilati e occhi arrabbiati. Esso rappresenta la fine dell’inverno, l’invernacciu, in dialetto. Bruciandolo, gli uomini compiono un atto propiziatorio per il raccolto primaverile. Una volta che il pupazzo è bruciato, le donne ne raccolgono i pezzi ancora fumanti come portafortuna.

Cantine Aperte

Imperdibile appuntamento per l’ultimo fine settimana di Maggio per degustazioni dei vini locali pitiglianesi. Partecipano alcune importanti aziende vitivinicole di Pitigliano.

Infiorata

Per celebrare il Corpus Domini, le vie del paese vengono decorate con disegni fatti di fiori e foglie, meravigliose rappresentazioni sacre e immagini colorate rallegrano il paesino… dopo la solenne cerimonia è tradizione potarsi a casa un fiore.

Festa del Contadino

Tradizionale ed immancabile evento che celebra la tradizione contadina di Pitigliano, con sfilate di trattori, giochi, musica e balli e banchetto finale on piatti e prodotti tipici maremmani.

Calici di Stelle

La notte si San Lorenzo, occhi all’insù per scorgere le misteriose stelle cadenti e palato rallegrato dagli ottimi vini maremmani, con spettacoli di vari gruppi musicali per le vie del borgo.

Festa della Contea

Caratteristico ed imperdibile evento che si svolge ogni anno il terzo fine settimana di Agosto, un meraviglioso viaggio nel tempo tra cortei in abiti d’epoca, piatti tradizionali e tanta musica.

Settembre diVino

Primo fine settimana di Settembre

La Maremma è celebre in tutto il mondo per i suoi prodotti tipici, i vini in particolar modo sono una delle eccellenze di questo territorio, ed in questo ambito Pitigliano rappresenta una delle realtà più importanti. La Cantina Sociale di Pitigliano produce ottimi vini che ogni anno vengono celebrati durante uno degli eventi più attesi, il SettembrediVino, festa delle cantine che si celebra tra i vicoli del centro storico di Pitigliano.

Natale

Per festeggiare insieme il momento più magico dell’anno, a Pitigliano rivive il villaggio di Natale, con la casa di babbo natale, la posta di pattinaggio e molto altro ancora!