Ci sono pochi borghi in Maremma con una storia interessante come quella di Magliano in Toscana. La cittadina è circondata da siti archeologici e necropoli che raccontano un antichissimo passato, dall’Età del Ferro all’Impero Romano. I primi insediamenti nei dintorni di Magliano in Toscana vengono fatti risalire al VI secolo a.C.
Il borgo di Pitigliano ha origini medievali, venne fondato dagli Aldobraneeschi nell’XI secolo, che costruirono la fortezza ed una cortina muraria.
A differenza degli altri borghi della maremma, Magliano in Toscana è completamente circondato dalla sua antica cinta muraria, arrivata ad oggi pressoché intatta. La cinta muraria venne costruita dagli Aldobrandeschi e restaurata dai Senesi nel corso del XV secolo.
Imponenti e suggestive, le mura di cinta di Magliano in Toscana sono uno dei suoi elementi più particolari ed importanti, contribuendo a rendere la città unica nel suo genere.
Se siete amanti del buon vino, non potrete lasciare Magliano in Toscana senza aver assaggiato, e magari acquistato, i suoi prodotti tipici, come ad esempio il Morellino di Scansano, al quale viene anche dedicato un festival “Vinellando”, alla fine di Agosto.
DA VEDERE
Il tour di Magliano in Toscana inizia dalle sue mura, le cui radici medievali sono state attentamente e fedelmente conservate dai Senesi dal 1358 in poi.
Seguite corso Garibaldi, strada principale di Magliano, fino a porta di San Martino per godere di una vista spettacolare sulla campagna.
Nel mese di ottobre ci si può sedere qui e vedere gli agricoltori raccogliere le olive a mano.
La Chiesa di San Martino, nella piazza vicina, ha al suo esterno un’aiuola con cespugli di rosmarino, usati dalle casalinghe come dai cuochi dei ristoranti locali.
La chiesa risalente al XI secolo ha un disegno modesto di tipo romanico e fu realizzata con blocchi di travertino locale.
Alla luce, la facciata sembra di un grigio sbiadito, ma in realtà è un mix di blu pastello, marrone e rosa.
All’interno sul lato destro del presbiterio, c’è una tela incorniciata di San Guglielmo d’Aquitania e Santa Caterina d’Alessandria.
Da vicino si possono vedere le tracce di un’opera più antica, sulla quale lo sconosciuto artista ha dipinto nel XVI secolo.
Continuate lungo corso Garibaldi verso piazza della Repubblica, dove la nuova Magliano incontra la vecchia.
Questa è la piazza dove si tengono le feste estive ed è perfetta per trascorrere la siesta scambiandosi suggerimenti per la digestione.
La Chiesa di San Giovanni Battista è al centro della piazza, dove spicca la sua facciata restaurata nel 1471 in stile senese.
All’interno, i dipinti imponenti sono sopraffatti dalle statue in stucco di S. Giovanni Battista e S. Andrea Apostolo, talmente candide che splendono al buio.
Il fonte battesimale in travertino, squisitamente intagliato con motivi rinascimentali, risale al 1493.
L’ultima tappa della vostra passeggiata è il palazzo di Checco il Bello. Una volta fu la casa di campagna della potente famiglia orvietana del XIV secolo dei Monaldeschi, ma l’edificio prende il nome da un abitante del XX secolo, Francesco Salvi, così soprannominato.
Accanto, il Centro di Documentazione Archeologica (15 giugno – 15 settembre: 16:00-20:00; 0564 593056; gratuito) ha una piccola collezione di monete romane, statuette in bronzo, lingotti di piombo e ceramiche etrusche, trovati durante gli scavi archeologici locali.